Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell’istante prima di morire. Prima di tutto, quell’istante non è affatto un istante: si allunga, per sempre, come un oceano di tempo. Per me, fu… lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti; le foglie gialle, degli aceri che fiancheggiavano la nostra strada; le mani di mia nonna, e come la sua pelle sembrava di carta. E la prima volta che da mio cugino Tony vidi la sua nuovissima Firebird. E Janie, e Janie… e Carolyn. Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola, vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi, un giorno l’avrete. (Kevin Spacey – Lester Burnham nel film)
Tratto da American Beauty di Sam Mendes (USA 1999)
10 nov 2008 alle ore 22:12
Mi permetto, nel mio piccolo, di aggiungere qualcosa e di parafrasare quello che il regista ci vuole trasmettere in questo che a mio avviso, è uno dei film che tutti dovrebbero aver visto almeno una volta nella vita.
American Beauty è uno spaccato sulla società moderna alle volte fin troppo ipocrita. Ipocrisia nel quale Lester Burnham non è a suo agio ed andando contro al suo mero interesse sbatte in faccia la verità a tutti.
Al suo capo…”Il mio lavoro consiste fondamentalmente nel mascherare il mio disprezzo per quegli stronzi dei miei capi e, almeno una volta al giorno, nel ritirarmi nel bagno degli uomini per farmi una sega, mentre fantastico su una vita che non somigli per filo e per segno all’inferno.”
…A sua moglie”Carolyn: Lester, verserai la birra sul divano! [Carolyn, con questo richiamo, interrompe bruscamente le gesta sensuali di Lester]
Lester: E con questo?! È solo un divano!
Carolyn: Questo è il sofà da 4.000$ sonanti tapezzato con seta italiana… Questo non è solo un divano!
Lester: È – solo – un – divano! Non è la vita… Questa è solo roba. E per te è diventato più importante che vivere: bè, tesoro, la cosa è pazzesca! [Carolyn, visibilmente contrariata, abbondona la stanza e imbocca le rampa delle scale] Sto solo cercando di aiutarti…”
La scena finale che ho pubblicato, racchiude il risultato di tutte le esperienze vissute da Lester, dalle quali ha compreso che le cose vere vanno ben oltre l’effimero e coglie il significato dell’esistenza.
Il film, premiato con ben 5 premi oscar, sembra quasi una sintesi di tanti concetti resi visibili da artisti del passato. Facile ritrovare in tutto ciò un Pirandello, un Dante e un Wilde.
Gli ipocriti nell’inferno dantesco (canto XXIII) venivano puniti, secondo il contrappasso, con grandi cappe da monaci rivestite di piombo all’interno, quindi pesantissime tanto da quasi impedire la deambulazione; a significare come all’esterno ci fosse una bella figura che però all’interno covava il reale modo d’essere.
Come nella scienza, anche l’evoluzione del pensiero è basata sulle esperienze pregresse di alcuni. Come se un uomo, lo stesso uomo, avesse vissuto per migliaia di anni. A completamento di questo commento segnalo l’aggiornamento della sezione “lo spirito del sito”….